SOS CON RABBIA E CON AMORE (1999)
Titolo: SOS Con rabbia e con amore
Anno: 1999
Casa discografica: CGD
Tipo: Raccolta di brani rifatti
Valutazione personale (da 1 a 5):
I Nomadi:
Beppe Carletti
-
Tastiere
Cico Falzone -
Chitarre
Daniele Campani -
Batteria
Danilo Sacco -
Voce e Chitarra
Massimo Vecchi -
Basso e Voce
Sergio Reggioli -
Violino e Percussioni
Le canzoni:
-
Dio è morto
(Guccini)
-
Atomica cinese
(Guccini)
-
Utopia
(Carletti - Pinori)
-
I miei anni
(Gionata - Rossi)
-
La voglia di posare
(Cavallini - Rossi)
-
Il fiore nero
(Gionata - Rossi)
-
Tu che farai
(Carletti - Dennis - Rossi)
-
Ti voglio
(Dylan - Calabrese)
-
20 de abril
(Hernandez - Martin - Cuenca
- Gonzales - Martin - Gonzales - Perez - Castro)
-
Marinaio di vent'anni
(Taurian - Carletti - Veroli)
-
Abbi cura di te
(Albertelli - Carletti)
-
Un pugno di sabbia
(Daiano - Soffici)
-
Senza discutere
(Ferrilli - Napolitano -
Salerno)
-
Io vagabondo
(Salerno - Dattoli)
-
Voglio ridere
(Limiti - Migliardi)
Recensione (in attesa della completa): Raccolta di brani riarrangiati e ricantati tipo "Ma noi no!".
Per me questo rimarrà "l'album dei perché",
e leggendo la recensione vi renderete conto del... perché...
Cominciamo dicendo subito che c'è qualcosa da dire sulla scelta della canzoni
inserite e sugli arrangiamenti di queste, non certo il massimo.
"Dio è morto",
c'è poco da dire su una canzone così tanto famosa e cara ai Nomadi, se non che
qui la troviamo nella versione più rock tra tutte quelle incise dal gruppo.
"Atomica"
è senz'altro una delle canzoni più belle dell'album, e c'è da dire che è la
prima volta che i Nomadi la incidono in studio.
Arriva
"Utopia",
e qui non ci siamo proprio. Questa è una canzone che va bene, benissimo ai
concerti, dal vivo, alla quale il pubblico nomade è abituato ad ascoltarla con
la partecipazione di tutti, e di conseguenza questa "Utopia" incisa su questo
disco sa di vuoto... è totalmente piatta.
"I miei anni"
comincia con uno degli intro più rockeggianti che abbia mai sentito dai Nomadi,
ma poi si perde, malamente, con l'intervento di cori assurdi, che con la canzone
non hanno nulla da spartire... Fatta senza cori, magari usando come sempre la
tastiera di Beppe, a mio parere sarebbe venuta fuori davvero bene... peccato.
"La voglia di posare"
è uno dei punti (pochissimi) di forza di questa raccolta, nulla da dire, bella,
e per fortuna c'è...
E su
"Il fiore nero"
si tocca tristemente il fondo del disco. Stesso discorso fatto poche righe più
su per "Utopia": questa è una canzone che va proposta dal vivo, punto. Incisa
così non ti da nulla; anche l'arrangiamento è brutto, parliamoci chiaro. Una
tristezza assoluta irradiata da un pezzo che durante i concerti irradia
l'opposto della tristezza...
"Tu che farai",
una delle mie canzoni preferite... con un arrangiamento totalmente diverso da
quello originale, presente in "Ancora Nomadi" del 1988, e
ci si perde di brutto. Molto più cupo, ok, in linea con il tema della canzone,
ma secondo me è molto più bella l'originale.
Per quanto concerne
"Ti voglio"
non l'ho mai amata particolarmente, e ho ritenuto l'inserimento di questa
canzone totalmente inutile.
"20 de abril"
è un buon pezzo, veloce, ma anche questo
perde molto nella versione in studio rispetto a quella dal vivo.
"Marinaio di vent'anni",
fin troppo ascoltata ai concerti... risentirla anche in un disco obiettivamente
brutto non ci aiuta.
Ed ecco che si va verso un finale di disco noiosissimo (altro che finale in
bellezza): in sequenza
"Abbi cura di te",
"Senza discutere"
(perché "Senza discutere", noi tutti ci chiediamo?!),
"Io vagabondo"
e
"Voglio ridere"...
mamma mia... roba da tornare al negozio di dischi e chiedere il diritto di
recesso!
Tirando le somme, "SOS Con rabbia e con amore" è una raccolta che proprio non ho
capito... ed è senz'altro uno dei dischi più brutti dei Nomadi, e di sicuro
totalmente inutile.
Mi spiego meglio: a che serviva mettere tutte queste canzoni già ascoltate e
stra-ascoltate ai concerti? Si sa benissimo che la versione in studio perde
nettamente rispetto a quella dal vivo, dunque ottimo sarebbe stato proporre
canzoni mai o poco fatte ai concerti, o almeno, se proprio si voleva mettere
questi brani, suonarli e arrangiarli bene, o quantomeno in maniera accettabile!
E poi... perché inserire canzoni del tipo "Senza discutere", proposta
addirittura come singolo e nemmeno poi eseguita dal vivo (e ci credo...)! E
ancora, "Ti voglio", "Abbi cura di te", "Voglio ridere", una "Io vagabondo"
pressoché identica a tutte le altre versione già incise milioni di volte. Perché
non inserire altre canzoni mai proposte dal vivo, da far riscoprire, riamare,
ricantare? Era talmente inferiore una "Ad est ad est" o "Il muro" rispetto a "Ti
voglio" per fare un esempio? O una "L'uomo di Monaco" o "Il pilota di Hiroshima"
rispetto a una "Senza discutere"?! E "Immagini", "Santina", "Senza patria", e
perfino canzoni del tipo "Tra loro", "Edith", "Aiutala", "I gatti randagi"...
non sarebbe stata una buona occasione per riscoprirle? Non lo capirò mai...
Una nota positiva, il libretto di quaranta pagine che illustra i vari viaggi di
solidarietà intrapresi dal gruppo negli ultimi anni.
Vuoi dire la tua su questo album? Scrivimi
Tutti i commenti, anche brevi o recensione complete, verranno inseriti nell'apposita sezione RecensiNomadi