AMORE CHE PRENDI AMORE CHE DAI (2002)
Titolo: Amore che prendi amore che dai
Anno: 2002
Casa discografica: CGD
Tipo:
Inedito Valutazione personale (da
1 a 5):
I Nomadi:
Beppe Carletti
- Tastiere
Cico Falzone - Chitarre
Daniele Campani - Batteria
Danilo Sacco - Voce
Massimo Vecchi -
Basso e Voce
Sergio Reggioli - Violino e
Percussioni
Le canzoni:
-
Sangue al cuore
(G.
Carletti - D. Sacco - A. Mei - L. Cerquetti)
-
Amore che prendi amore che dai
(G.
Carletti - M. Vecchi - M. Chiarelli)
-
L'angelo
caduto (G. Carletti -
L. Fontana - C. Falzone)
-
Il
re è nudo (G.
Carletti - A. Mei - L. Cerquetti - C. Falzone)
-
Trovare
Dio (G. Carletti - D.
Pigozzo - N. Pietrogrande)
-
Sospesi
tra terra e cielo (G.
Carletti - M. Chiarelli - E. Carletti)
-
Il circo è acceso (G.
Carletti - M. Vecchi - M. Chiarelli)
-
L'arte
degli amanti (G.
Carletti - A. Mei - L. Cerquetti - S. Reggioli)
-
Come
un fiume (G. Carletti -
P. Turtoro - D. Campani)
-
Il
nome che non hai (G.
Carletti - D. Sacco - E. Carletti)
Recensione: Dopo il deludente
"Liberi di volare", riecco i Nomadi. Ho voluto
aspettare nello scrivere qualcosa sul disco per non commettere lo stesso errore
fatto proprio con "Liberi di volare", dove,
forse spinto dalle allora polemiche tra me e il 70% (forse di più) degli altri
fans, nella mini recensione fui troppo buono.
"Amore che prendi amore che dai" è un disco bello, e finalmente "pieno" di musica. Ottima la performance di Cico Falzone alla chitarra, per esempio, come già lasciava trasparire
la bella interpretazione nel singolo apripista "Sangue al cuore".
Ma veniamo alle canzoni: cominciamo subito dal singolo che fa pure da apertura al disco:
"Sangue al cuore" è senz'altro uno dei punti di forza dell'album, molto bello, rockeggiante, che ha contribuito
parecchio al grande successo (meritatissimo) del disco.
Eccoci arrivare alla title-track, "Amore che prendi
amore che dai", affidata alla voce di Massimo Vecchi. Anche qui una buonissima canzone, con un bel riff iniziale di Cico, e sicuramente anche il contenuto del testo è ottimo.
"L'angelo caduto" è una canzone che, almeno a me, sa di già sentito per quanto riguarda
i versi (parlo comunque della parte musicale). Il tema della canzone è molto toccante, si parla di prostituzione. Nella canzone troviamo anche il bel flauto di Andrea Griminelli.
Alla fine ne esce fuori un ottimo pezzo.
Ed eccoci al capolavoro dell'album. La quarta traccia,
"Il re è nudo", è la classica canzone NOMADE, ma non solo...
Dopo un intro insolitamente elettronico, ecco un riff di tastiera tanto semplice quanto bello, e che cattura subito.
La strofa è bella, altrettanto bello il ritornello, bel testo "nomade", e soprattutto un basso straordinario, galoppante per tutta la durata della canzone, insomma... per me "Il re è nudo" è la punta di diamante di "Amore che prendi amore che dai".
"Trovare Dio": la canzone che fa parte della colonna sonora del film "L'alba di Luca", crea una bellissima atmosfera, e Danilo si esibisce in una interpretazione davvero
straordinaria. Questa canzone è stata scartata incredibilmente da Sanremo...
"Sospesi tra terra e cielo" vede la partecipazione della cantante thailandese May. Devo dire che l'interpretazione in inglese di May
calza a pennello nella canzone, ottima scelta, anche se il pezzo non è
fortissimo.
La seconda e ultima canzone cantata da Massimo nel disco è
"Il circo è acceso", molto bella anche questa, che conferma l'ottima prova anche di Massimo
nel disco.
"L'arte degli amanti":
devo ammettere che all'inizio, di questo pezzo, dicevo che non aveva né capo né
coda. Mi sono dovuto ricredere. Certo, non è propriamente il mio genere, ma devo
ammettere che, riascoltandola, ho trovato in questa canzone degli ottimi spunti,
sia testuali che musicali (laddove all'inizio mi lamentavo dell'assenza degli
altri strumenti), con un ottimo violino. Forse il mio "rifiuto" nei confronti di
questa canzone era dato, penso, dal ricordo che una canzone così "lenta" (non in
senso negativo, sia chiaro) mi richiamava... e cioè dell'album prima, il brutto
"Liberi di volare". L'importante è comunque ricredersi e
ammettere gli errori. Solo gli stolti non cambiano mai idea.
"Come un fiume" è la prima canzone
alla quale partecipa, come song-writer, Daniele Campani, e devo dire che mi ha fatto molto piacere leggere il suo nome tra gli autori. La canzone è molto allegra, un incrocio (musicale) tra "Ricordati di Chico"
e "Il musicista", che parla dell'America Latina, terra molto cara ai Nomadi, e
nella quale si sente lanche a tromba, suonata da Sergio Reggioli.
La canzone che chiude l'album, "Il nome che non hai",
è una canzone d'amore che vede di nuovo la partecipazione di May. Canzone
complessivamente anonima... penso la più brutta dell'album.
Il disco in definitiva è molto bello, anche se c'è qualcosa che non lo rende un capolavoro
(tipo le due canzoni con May), ma parliamoci chiaro... è difficilissimo arrivare ai fasti di
"Una storia da raccontare", secondo me un album perfetto, ma ci siamo comunque allontanati totalmente dalla mediocrità di
"Liberi di volare", e questo va premiato.
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